venerdì 22 maggio 2015

SALGARI CAMPUS

Ieri siamo andati al SALGARI CAMPUS a Torino. Appena arrivati un'antropologa ci ha rinfrescato la memoria parlandoci degli uomini primitivi. Ci ha parlato degli Australopitechi (scimmie del Sud), dell'Homo Habilis che scheggiava le pietre, dell'Homo Ergaster ed Erectus che imparò ad usare il fuoco e quindi poteva cuocere gli alimenti e iniziò a costruire dei sassi scheggiati dalle punte a forma di mandorla chiamati amigdale. Infine l'Homo di Neanderthal che viveva in climi molto freddi e l'Homo Sapiens che sviluppò la prima forma di linguaggio ed era molto bravo a lavorare la selce.
Labirinti e grotte
All'interno del parco c'era un labirinto tutto buio che serviva a superare la claustrofobia. Ci siamo divisi in coppie e una coppia per volta entrava nel labirinto togliendosi le scarpe e camminando a quattro zampe. Prima bisognava guardare la mappa con la soluzione del percorso. Se si era riusciti ad uscire dal primo labirinto si poteva andare nel secondo che si trovava al piano superiore. Se una coppia si sentiva al chiuso alzava le mani ed apriva la botola per uscire.
 Il labirinto sembrava una grotta: buio, chiuso, stretto. Dovevi fare attenzione ad andare avanti, perchè in alcuni punti potevi sbattere la testa, era pieno di vicoli ciechi!
(Samara, Eric, Noemy e Tommaso) 
Le corde
All'interno del parco c'erano molti giochi tra cui una specie di nave fatta con il legno. Sulle sponde di questa nave si trovavano dei chiodini ricoperti dallo scotch di carta. Alex, la nostra guida, ci ha spiegato che questo gioco consisteva nel fabbricare dei braccialetti e delle collane con la rafia. Gli uomini primitivi al posto della rafia usavano la fibra dei tronchi degli alberi. Ci ha detto che probabilmente loro, nei giorni piovosi, come passatempo, costruivano delle corde che usavano come dei lacci e che erano molto resistenti. Successivamente ci ha spiegato il procedimento per realizzarle e lo abbiamo praticato. Questo gioco ci è servito per imparare ad intrecciare la rafia. 
Linda Giulia P. Lorenzo
I giochi 
All'interno del parco c'erano dei giochi che ci hanno fatto divertire molto. C'era il gioco del bradipo, che consiste nell'attraversare una fune di quattro metri come un bradipo: con braccia e piedi che si spostano sulla fune. 
Il gioco della ragnatela consiste nell'attraversare una ragnatela fatta di corde messe in modo sparso. Il gioco del canarino basso consiste nel mettere i piedi in una staffa attaccata ad una corda e poi camminare lateralmente fino alla fine. Il gioco del canarino alto era il più difficile perchè consiste nel camminare su trapezi messi a un metro di altezza. C'era anche un mini ponte Tibetano dove dovevi attraversare una fune sostesa in alto per arrivare allo scivolo.
(Matteo, Giulia A. Giovanni, Francesco V.)  
I ponti Tibetani
Al Salgari Campus c'erano tanti ponti tibetani. Uno era per superare la acrofobia, cioè la paura dell'altezza. Questo ponte era posizionato all'estremità di due alberi. Il percorso consisteva nel salire a quattro zampe su una scalinata, alla fine di essa ci trovavamo su una piattaforma di legno posizionata nel punto attorno ad un albero dove si trovava il ponte lungo e molto in alto. Ovviamente sotto il ponte c'era una rete di protezione. Alla fine dopo aver attraversato il ponte ci siamo trovati su un'altra piattaforma dove in basso a sinistra c'era una campanella che dovevamo suonare prima di scendere lungo un'altra scala. Alla fine c'era una pertica, si doveva salire, suonare la campanella e poi scendere. E' stato bello e abbiamo superato le nostre paure. 
(Chiara, Aida, Andrea) 
Il fuoco
Dopo che abbiamo fatto i giochi, le nostre guide: Alex e Andrea ci hanno fatto vedere che sfregando un pezzo di selce e un pezzo di ferro si formano delle scintille. Poi Alex ha preso un pezzo di legno con dei buchi, ha messo un bastoncino in un buco e con un pezzo di canna di bambù con un filo ha iniziato a sfregare la corda tesa sulla canna di bambù contro il bastoncino a destra e a sinistra molto velocemente. Sopra il bastoncino c'era una pietra perchè il bastoncino si scaldava e poteva bruciare le mani. Dopo ha iniziato a fumare e si è prodotta della brace che hanno messo in una ciotola con la paglia. Alla fine la paglia ha iniziato a prendere fuoco. Poi abbiamo cotto i wurstel sopra il fuoco infilandoli in un bastone appuntito. Era molto difficile per gli uomini primitivi accendere un fuoco!  
(Alessandro, Ilaria, Francesco D.) 
Tiro con l'arco
All'interno del parco c'era uno spazio chiamato "Bosco degli arcieri". Alex, la nostra guida, ci ha spiegato quali erano le armi che usavano gli uomini primitivi per cacciare (soprattutto pietre e bastoni). Poi ci ha insegnato a tirare con l'arco facendoci scoprire qual era il nostro occhio dominante. Abbiamo provato tutti a tirare con l'arco e mentre eravamo lì abbiamo incontrato un signore che sa tirare con l'arco e colpire il bersaglio ad una distanza di 127 metri!  
(Alice, Leonardo, Gabriele) 

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