Questa mattina abbiamo fatto delle candele. Prima di farle la maestra ci ha spiegato i passaggi. ..E' stata un'esperienza fantastica!
(Lorenzo)
Prima di cominciare la maestra Alessandra ci ha spiegato perchè lo stoppino si inserisce dentro la candela, il motivo è molto semplice, è perchè lo stoppino senza candela brucerebbe in un attimo invece con la candela si brucia poco a poco, grazie alla cera. (Aida)
Inoltre ci ha anche detto che ci sono due tipi di cera: quella industriale e quella che fanno le api che è quella naturale. Noi avevamo a che fare con quella industriale. (Linda)
La maestra ci ha ricordato le cose che stavamo studiando in scienze cioè la combustione, il passaggio dallo stato solido come la cera, a stato liquido come quando l'abbiamo sciolta. (Giulia P.)
Ci siamo divisi in tre gruppi: il primo gruppo era composto da bambini che prendevano gli stoppini dalle candele, il secondo da bambini che facevano le foto con i tablet, il terzo scriveva cosa stavamo facendo. (Massimo)
La maestra ci ha spiegato il procedimento: prima bisogna rompere le candele per poter togliere gli stoppini, poi la cera si mette dentro a dei barattoli che poi saranno posti a bagnomaria in un'acqua che è calda a 80 gradi. (Noemy)
La maestra Marina prendeva le candele e ce le dava per prendere lo stoppino mentre la maestra Alessandra metteva la cera solida con un po' di pastelli dentro i vasetti, che andavano messi in una pentola che veniva messa sulla piastra così il calore faceva sciogliere la cera a bagnomaria e così da solida diventava liquida. (Ilaria)
Intanto c'era il gruppo delle fotografie che faceva le foto con i tablet e il gruppo degli appunti che prendeva appunti e dopo un po' cambiavamo i gruppi. (Eric)
Io all'inizio ero nel gruppo in cui spezzavamo le candele e prendevamo gli stoppini. Prima di cominciare sembrava molto facile ma invece era molto difficile. (Matteo)
Quando le candele erano tutte rotte le abbiamo messe dentro i barattoli. (Francesco V.)
Abbiamo messo la cera a bagnomaria e si è sciolta, l'acqua è bollente a 80 gradi. (Chiara)
Per far sciogliere la cera a bagnomaria bisogna: mettere l'acqua in una pentola, mettere la cera nei barattoli e aspettare che si sciolga. Infine, dopo che si è sciolta, (deve raggiungere gli 80 gradi) mettere la cera negli stampini e lasciarla indurire. (Sofia)
Le maestra scioglievano la cera mettendo dei contenitori a bagnomaria in una pentola con l'acqua, dentro i contenitori c'erano frantumi di cera con dei pastelli a cera colorati per rendere le candele più natalizie. (Andrea)
Quando la cera è arrivata alla temperatura di 80 gradi ha iniziato a sciogliersi e quindi abbiamo preso gli scodellini di alluminio e li abbiamo disposti in linea a tre. (Giovanni)
Per fare entrare gli stoppini nelle candele abbiamo preso le coppette dove abbiamo versato la cera, degli stoppini e dei bastoncini. Dopo abbiamo legato ai bastoncini tre stoppini e li abbiamo appoggiati alle coppette. (Leonardo)
La maestra metteva a bollire la cera che era spezzata mentre aggiungeva dei pezzetti di pastelli a cera e si aspettava che si sciogliesse e poi la maestra la versava nei barattoli e si aspettava che diventasse dura per poi metterne un altro di strato. (Tommaso)
Quando la maestra per la prima volta ha messo il barattolo di vetro nella pentola questo si è rotto perchè era troppo freddo e quindi abbiamo dovuto prenderne un altro. (Samara)
Poi abbiamo versato la cera in un barattolino dove c'era uno stoppino legato a uno stuzzicadenti che teneva dritto lo stoppino, certi barattoli avevano la cera di colori diverso. E' stata una bella esperienza. (Francesco D.)
Quando le candele si saranno solidificate toglieremo le cannucce a cui avevamo legato lo stoppino che dovrebbe rimanere dritto. Questo lavoro mi è piaciuto molto. (Alice)
Non bisogna dimenticare che quando si versa il primo strato bisogna tenere lo stoppino al centro come nel secondo passaggio. Questa esperienza mi è piaciuta molto ed è molto utile per Natale, la consiglio a tutti. (Giulia A.)
Infine abbiamo aspettato che si solidificassero e nell'intervallo alcuni hanno pulito, è stato molto divertente. (Gabriele)
.
Questo è il blog della classe QUARTA della Scuola primaria di Buriasco - I.C. Pinerolo 4
lunedì 14 dicembre 2015
Scherma
Oggi siamo andati in palestra e abbiamo eseguito l'ultima lezione di scherma. La lezione di scherma è composta da un
momento di riscaldamento con degli esercizi di corsa e un momento di
spiegazione con, successivi combattimenti. Durante la prima lezione,
l'istruttore, ci ha spiegato quali sono le armi della scherma. Ci ha detto che
sono tre e che sono: il fioretto con il quale si può colpire solo con la punta
e si può colpire solo la pancia e la schiena, la spada e la sciabola. Per
combattere, però, si deve mettere l'armatura perché sennò ci si fa male. È
anche molto importante seguir delle regole ben precise e per questo bisogna
allenare molto la mente perchè deve ragionare molto velocemente. Oggi abbiamo
fatto quattro gruppi e poi due gruppi per volta si sfidavano con il fioretto,
un'arma con cui si fanno i combattimenti. Abbiamo fatto un torneo. Ecco alcune
foto dei duelli.
domenica 22 novembre 2015
giovedì 12 novembre 2015
In visita alla redazione de L'Eco del Chisone
Gita all'Eco del Chisone
Oggi,la
nostra classe è andata
all'Eco del Chisone,la nostra guida si chiamava Paola e ci ha insegnato tante
cose sul giornale.
All'inizio
della lezione ci ha spiegato tutto sul giornale poi siamo andati a vedere le
macchine molto vecchie: la macchina da scrivere e il Linotype.
È
stato molto divertente.
Matteo
Giovedì 12 novembre
L'Eco del Chisone
Oggi
siamo andati all'Eco del Chisone, quando siamo arrivati Paola, la nostra guida
ci ha fatto mettere gli zaini in una stanza.
La
nostra guida ci ha detto che L'Eco del Chisone è un settimanale cioè che esce
ogni settimana e il giorno in cui esce è il mercoledì.
L'Eco
parla solo del Pinerolese e dintorni.
L'Eco
del Chisone viene stampato a Brescia perché c'è una macchina che si chiama
Rotativa questa macchina è velocissima fa 30.000 copie in mezz'ora.
La
macchina che lo produceva era molto lenta e molto complessa.
Giovanni
Oggi siamo andati a L’Eco del Chisone.
C'era una signora che ci spiegava delľeco e
poi abbiamo visto una macchina di tanti anni fa, dell'Ottocento di
nome LINOTYPE e molte altre cose.
Poi dopo abbiamo guardato le cose del sito
ECO DEL CHISONE e poi abbiamo guardato ľufficio di Romano
Armando .
È stato molto bello e interessante.
Gabriele
Oggi
siamo andati all'Eco del Chisone
a vedere come lo fanno. Per
arrivarci ci ha portato iil pullman della scuola. Quando
siamo entrati c'era la nostra guida ad asspettarci,
il suo
nome
è Paola, lei ci ha spiegato
tante cose e tante parole di cui
io non sapevo il loro significato.
Dopo
siamo entrati in una sala, dove lei ci ha detto una cosa che mi ha fatto
rimanere
molto
stupefatta, L'Eco del Chisone viene stampato a Brescia, dove per farlo usavano
(lo usano ancora adesso) un rotolo alto 1 metro e 50 centimetri e pesa ben 1
tonnellata e 400 chili.
La
cosa che mi ha
stupito ancora di più è il tempo in cui
stampano il giornale:
pensate che 16 rotoli vengono fatti e stampati in 1 secondo invece 30 0000 giornali escono in meno di mezz’ora. Poi ci ha fatto vedere
delle macchine che usavano per scrivere i giornali, una di queste si chiama
LINOTYPE.
La
prima copia dell'eco del Chisone è stata fatta nel 1906, ed era di sole 4 pagine.
Purtroppo
il giornale non è uscito per 2 mesi
perchè c'era il fascismo.
L'Eco
esce tutti i mercoledì.
Paola,
la nostra guida, fa la correttrice dei testi da
mettere sul giornale.
Questa
giornata è stata bellissima e mi sono divertita tantissimo con i miei
amici!!!!!!
Sofia
Oggi
siamo andati all'eco del chisone che è a Pinerolo .
La
nostra giuda era Paola e ci a spiegato il mestiere del giornalista ci ha anche
spiegato molte parole che si collegano con questo lavoro:
-
notizie
-settimanale
del pinerolese cioè che esce solo mercoledì
-fonti
-redazione
-giornalisti
-menano
-fotografie
-rotativa,
era la macchina per scrivere e
stampare
-tipografia
-impaginazione
-lastre
di alluminio
Al
giorno stampano 300mila copie.
Lorenzo
Oggi
siamo andati a visitare L'Eco del Chisone. Quando siamo arrivati una delle
guide, di nome Paola ci ha spiegato come si faceva il giornale e come è
cambiato nel corso degli anni il modo di farlo.
Lei,
che è una correttrice il suo lavoro è di correggere le bozze delle notizie, ci
ha spiegato che le notizie arrivano alla redazione tramite fax, mail, posta e
telefono. Successivamente siamo andati a vedere dove lavorava una sua collega e
sul computer ci ha fatto vedere la nostra foto che ci aveva scattato il
fotografo. Poi ci ha fatto vedere una macchina che scriveva che è stata
inventata nel 1800 da un tedesco, si chiamava LINOTYPE.
Il
giornale settimanale esce ogni settimana
tutti i mercoledì.
ALICE
Oggi siamo andati a L'eco del Chisone.
Appena arrivati, Adriano l'autista ci ha scaricati proprio davanti a L'eco del Chisone, siamo entrati e Paola ci
ha fatto andare subito a posare la
giacca e lo zaino con la merenda.
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